Sabato scorso, nella
scuola elementare di Nozzano Castello, si è tenuta la presentazione del libro
“Da rastrellati a partigiani” il diario di Nello Orsi presentato dal nipote
Claudio Orsi e con la partecipazione del presidente del Consiglio comunale
Matteo Garzella, le introduzioni di Andrea Giannasi, Gianluca Fulvetti e Edda Carlotti; e la sottolineatura
musicale di Rosalba che ha intercalato gli interventi con canzoni
significative.
Parto da qui per
fare alcune precisazioni sul Museo della Liberazione.
Si può dire che, in
questa mattinata, si è vissuto un momento che può dare indicazioni sulle
modalità di fare memoria nella nostra città.
La collaborazione ha
dato vita ad una incontro ricco di memorie e di emozioni per un “vissuto” a cui
tutti i lucchesi e, in modo particolare i giovani, devono prestare attenzione.
Il Museo deve
realizzare qualcosa di analogo, un luogo dove trovare reperti, testimonianze e
quanto può permettere di fare memoria.
Dove si trova il
Museo della Liberazione? Nei locali di palazzo Guinigi ed è gestito
dall’Associazione “Amici del Museo della Liberazione” grazie ad una convenzione
firmata dal sindaco Favilla a fine mandato. Che cosa vuole dire “gestione” ? Vuole
dire che l’associazione ha il compito di catalogare, repertare, gestire tutto
il materiale che vi si trova. Ma i locali sono del Comune che ne può disporre
liberamente. L’associazione non paga né un affitto né le utenze perché il
palazzo Guinigi è del Comune che non l’ha dato in alcun modo a nessuno;
l’amministrazione ha solo affidato la gestione dei suoi contenuti (per un
ventennio è stato assegnato un compito non un luogo). Altre
associazioni che hanno in affitto locali lamentano una disparità di
trattamento. Non è così perché questa associazione non dispone dei locali: va
nei locali del Comune a operare secondo la convenzione. Per questo motivo l’Amministrazione
comunale tiene le chiavi . La titolazione di una sala a Gabrielli Rosi, scelta
auspicabile e condivisa, dovrà passare dalla commissione preposta e dal Sindaco
che ne ha competenza.
Quali sono stati gli
ostacoli alla sua apertura?
Il Museo non aveva
l’agibilità per cause diverse a cui gli uffici preposti stanno mettendo mano in
modo da rimuovere tutti gli
ostacoli (non ultimo la mancanza di servizi).
Quali sono invece
gli ostacoli politici?
L’ Amministrazione
comunale vuole che la gestione del Museo sia operata di concerto con tutte le
associazioni che si occupano di Memoria e di Ricordo del periodo della
Resistenza a Lucca.
L’Associazione “ Amici del Museo della Liberazione” aveva già, un anno fa,
invitato tutte le associazioni a partecipare costituendo un comitato tecnico
che poi, per motivi diversi, non
si era realizzato.
E’ proprio invece su
questo punto che, prendendo spunto ciò che avviene a livello nazionale (allego
il seguente indirizzo dove si trova il documento che mostra come a Roma le più
diverse e, a volte, anche contrapposte associazioni, collaborino per la Memoria
del periodo della Seconda Guerra Mondiale http://www.culturaroma.it/5?testo_spazio_cultura=1)
l’Amministrazione comunale ritiene che la collaborazione sia la
condizione che debba qualificare questo
Museo. Unendo le energie di più realtà sia associative che museali si
ritiene di poter svolgere un servizio completo ai cittadini e, in particolare,
alle nuove generazioni che usufruiranno dei percorsi di studio e di analisi.
Non si può pensare
che chi viene in visita ad un luogo che sarà di memoria per tutti i futuri
cittadini non debba trovare tutte le componenti che hanno fatto la Resistenza.
La lettura dovrà avvalersi, nella sua complessità, di tutte le voci che la
composero. Quindi l’Amministrazione comunale chiede all’Associazione che se ne
prenda cura insieme a tutte le altre associazioni che rappresentano la
complessità dell’esperienza della Resistenza e della Liberazione. Si tratta di
aprire il comitato di gestione, diretto dagli “Amici del Museo della
Liberazione”, alle altre associazioni presenti e operanti sul territorio.
Alda Fratello
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