giovedì 19 dicembre 2013

Diana Curione_“Sanità_serve collaborazione di tutti per garantire più servizi e assistenza territoriale”



Intervento in Consiglio Comunale di Lucca del 19 dicembre 2013: tema sanità

L'ordine del giorno della Commissione Sociale è stato un lavoro lungo e condiviso che ha cercato di tenere presente le sensibilità di tutti i commissari che hanno partecipato ai lavori e che  in commissione ha visto l'approvazione del documento all'unanimità dei presenti.

Quando le persone parlano di salute, generalmente lo collegano ad un concetto di salute prevalentemente fisica. E’ ormai condiviso che parlare di salute vuol dire parlare di una complessità di fattori e non solo di fattori fisici.
La ormai famosa definizione di salute dell’OMS del 1948 richiama il termine di  “benessere” dell’individuo che si sposa con il concetto di salute così come definito dall’OMS e cioè “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non meramente l’assenza di malattia o infermità”.
Molte sono le dinamiche che incidono su questo concetto di salute e che ogni individuo cerca di realizzare quotidianamente nella propria vita: dinamiche personali e relazionali, sanitarie e sociali, economiche e culturali, genetiche e ambientali. Fattori che, da ambiti diversi, determinano o meno la percezione di vivere bene, lo stare bene e noi li dobbiamo integrare. E' proprio su questo concetto che si basa la volontà di fare un piano regionale che integri sia aspetti sanitari che sociali che sono inscindibili e  che andranno estesi su tutti i piani ed in tutti i documenti di programmazione.
Dal 2008, anno in cui l’apposita commissione sui determinanti sociali (Commission on Social Determinants of Health), pubblicò il rapporto su come i fattori relazionali agiscano sulla salute della popolazione, l’OMS ha definito raccomandazioni, indicazioni e promozioni di azioni di contrasto da mettere in campo da parte delle istituzioni pubbliche e che dovranno agire su: il gradiente sociale, lo stress, i primi anni di vita, l’esclusione sociale, il lavoro e la disoccupazione, il supporto sociale, la dipendenza, l’alimentazione ed i trasporti
Seppur questo sia condiviso teoricamente nei contesti politici, fattivamente ci troviamo di fronte ad una difficoltà culturale e spesso si continuano ad affrontano le tematiche di salute come prettamente sanitarie
La programmazione socio-sanitaria locale, zonale, di area vasta e regionale, fino ad coinvolgere il livello centrale  deve partire dall’analisi delle caratteristiche delle salute della sua popolazione.
Ci troviamo di fronte ad una popolazione toscana con caratteristiche di longevità, con l’aumento delle malattie croniche e la presenza di stili di vita spesso inappropriati.
Dal punto di vista socio - economico i cittadini toscani si trovano ad affrontare difficoltà economiche, perdita di lavoro, difficoltà ad accedervi, con caratteri drammatici per le giovani generazioni. Aumentano i giovani disoccupati, i neet ed evidente che si sta creando, anzi direi che si è creata,  una generazione senza futuro. Aumentano inoltre le difficoltà abitative, l’età avanza, le famiglie sono più fragile ed il tema della non autosufficienza diventa prioritario. Tendenzialmente la mortalità diminuisce, ma aumenta la cronicità, i minori sono maggiormente a rischio ed aumenta il fenomeno della violenza sulle donne, amplificata da una maggior difficoltà di accesso al lavoro che implica una dipendenza anche di tipo economico.
Fatto questa premessa è necessario quindi avere un ruolo determinante del sistema di programmazione locale, zonale di area vasta e regionale e Lucca, intesa in senso ampio, dovrà avere un ruolo di attore attivo ed occorre quindi definire alcuni principi di riferimento che supportino coerentemente le scelte strategiche e gli obiettivi della programmazione socio-sanitaria futuri.
La salute dovrà quindi essere inserita in tutte le politiche. Dal livello centrale al livello locale: il tema della coesione sociale diventa centrale. Esistono sempre più robuste evidenze che dimostrano che quanto maggiore è il dislivello socio-economico tra gruppi di popolazione all’interno di una società tanto più accentuati sono i danni per la salute per l’intera popolazione, registrando livelli maggiori di malessere sociale
La sanità d’iniziativa dovrà essere centrata sulla persona e la gestione delle patologie croniche richiede un approccio basato sulla prevenzione, su approcci multidisciplinari e sul ricorso alle risorse della comunità. La medicina e le cure dovranno essere personalizzata e dovremmo arrivare ad una reale equità delle cure e cittadino.
Visti quindi i notevoli cambiamenti regionali con il nuovo piano socio sanitario in arrivo, la delibera 1235 ed il grande cambiamento che il territorio della Piana di Lucca e della Vsd/Garfagnana si troverà ad affrontare con anche l’apertura del San Luca, è necessario informare ed educare i cittadini a gestire la malattia, ad interagire con i servizi  per migliorarli e ridurne l’inappropriatezza. Quello che sta avvenendo non è il semplice trasferimento di un ospedale, ma un vero cambiamento culturale e dobbiamo essere in grado di supportarlo.
Occorre differenziare l’offerta di cure e calibrare le modalità di erogazione dei servizi in base alle caratteristiche del soggetto che ne ha necessità, tenendo conto che il profilo dell’utente può variare per età, grado di formazione e situazione socio-economica, in modo da far incontrare ad ogni profilo di utente la rete di assistenza in grado di prenderlo in carico adeguatamente.
Tutto il cambiamento in atto nella zona di Lucca, Piana, Vds e Garfagnana vedrà il ruolo dei professionisti socio-sanitari come fattore chiave. La qualità dei servizi socio-sanitari non può prescindere dalla qualità dei professionisti e dei risultati del loro lavoro. Inoltre non dobbiamo dimenticare che il personale dell'Asl 2 è chiamato ad un epocale cambiamento organizzativo, fattore fondamentale e da tenere bene presente nella gestione di questo delicato momento.
La riorganizzazione socio sanitaria dovrà essere accessibile e dovrà permettere a tutti pari opportunità negli accessi e si dovrà promuovere e sostenere l’inclusione delle persone con disabilità, cercando di diffondere una nuova cultura della disabilità, fondata sul riconoscimento della pari dignità ed i I Servizi Sociali sociali saranno impegnati a sostenere i Livelli Essenziali delle Prestazioni.
Quello che la Toscana si avvia a realizzare è un “sistema di salute”.  una spinta all’uso di modelli organizzativi nuovi sia tra i diversi snodi ospedalieri che tra tutti i livelli di cura (prevenzione, territorio, acuto, riabilitazione).
Per Lucca quindi l’apertura di un nuovo ospedale ed Campo di Marte diventano una grande opportunità, ma dobbiamo anche riconoscere i punti di debolezze che ci sono e lavorare insieme per superarli in tempi tempestivi.
Nella visione toscana il territorio diviene il luogo della ricomposizione culturale, professionale, luogo della promozione della salute, della prevenzione, della cura della malattia e su questo Lucca dovrà necessariamente migliorare (sia nella fase di prevenzione/promozione che di accoglienza post ricovero).
E’ quindi necessario meglio definire il ruolo di programmazione, controllo e coordinamento delle zone distretto in modo particolare per quanto attiene AFT e Case della Salute e fondamentale diviene la capacità di lettura a livello territoriale dei fenomeni epidemiologici comprendendone la dimensione temporale e di proiezione strategica e per fare tutto questo è imprescindibili una nuova e condivisa alleanza prima di tutto culturale, quindi operativa, tra gli Enti Locali tutti e le Aziende Sanitari. 
Forte il mio richiamo ad un patto di fiducia, fiducia che può costituire uno degli elementi della tenuta sociale delle nostre popolazioni e della tenuta del sistema salute e dei servizi ad esso connessi.
Il nostro obiettivo è quello di fornire risposte ai cittadini e questo non deve essere mai dimenticato. Le persone vogliono potersi curare, accedere alle cure, vogliono sapere di essere accolti e curati bene e desiderano sapere, dopo un eventuale dimissioni, cosa dovranno fare e quali cure dovranno seguire.
Il famoso fare sistema e sintesi è quindi possibile se esiste fiducia, collaborazione, intenti comuni ed un senso di responsabilità di tutti gli attori in gioco.

Diana Curione


Consigliera Comunale “Lucca Civica”


Diana Curione: “Sanità, serve collaborazione di tutti per garanti...: I

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