I gruppi consiliari di maggioranza
non intendono partecipare alla seduta odierna del Consiglio Comunale con
all’ordine del giorno “GESAM S.P.A. ALLA LUCE DELLA LETTERA ANAC” in quanto,
stante la situazione attuale dove le controdeduzioni da parte del Comune sono
già state inviate e la risposta con il parere definitivo ANAC non ancora
arrivata, lo ritengono strumentale ed una mera ripetizione di quanto già detto
nei precedenti consigli con analogo argomento.
Questo alla luce di precisi fatti
già noti, che riteniamo opportuno ricordare: nella Commissione Consiliare
“Partecipate” del 12 maggio scorso dove fu illustrata la prima lettera ANAC e
spiegate le intenzioni dell’A.C., pareva essere stato raggiunto un accordo politico
su un percorso di condivisione per la predisposizione delle controdeduzioni
alla stessa ANAC, per dare modo alle minoranze di esprimere le loro idee in
merito. Tale percorso prevedeva una commissione già verbalmente fissata per il
giorno diciannove, ipotizzandone anche una successiva prima
del 26 maggio (data ultima per l’invio ad ANAC delle controdeduzioni) e un
Consiglio Comunale quando fosse arrivata la risposta definitiva. Questo accordo
è venuto meno quando le minoranze hanno depositato, poche decine di minuti
dopo, la richiesta dell’odierno consiglio, giustificandolo come mossa politica
e cercando di usarlo come oggetto di scambio per il rinvio della pratica sul
Piano Strutturale. Nonostante il rigetto da parte nostra del “baratto” proposto,
tali consiglieri hanno comunque preferito proseguire nella richiesta di un
Consiglio che, ripetiamo, non è utile in questa fase, preferendo fare il loro
solito spettacolo e non mirando, invece, alla risoluzione reale dei problemi in
campo.
Per parte nostra continuiamo a
ripetere di essere favorevoli ad un dibattito consiliare successivo al parere
definitivo dell'ANAC, che dovrà dare il via libera finale ad una operazione che
contemperi tutti gli interessi in gioco, relativi soprattutto alla difesa dell’occupazione
e al riportare nella legittimità i vari affidamenti assicurando il mantenimento
dei servizi, senza tuttavia aggravare di costi oltremodo onerosi i cittadini.
01/06/2016
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