giovedì 24 marzo 2016

Pronto il Piano Strutturale all’insegna del recupero e della rigenerazione urbana. Martedì 22 marzo il documento di pianificazione urbanistica è approdato in giunta. Inizia ora l’iter che dovrà portare alla sua adozione da parte del consiglio comunale.

Lucca, 23 marzo 2016

Comunicato stampa Comune di Lucca



Pronto il Piano Strutturale all’insegna del recupero e della rigenerazione urbana
Martedì 22 marzo il documento di pianificazione urbanistica è approdato in giunta. Inizia ora l’iter che dovrà portare alla sua adozione da parte del consiglio comunale.

Con il passaggio in giunta di martedì 22 marzo inizia ufficialmente l’iter che porterà il consiglio comunale all’adozione del nuovo Piano Strutturale del comune di Lucca.

Un anno e mezzo di lavoro ampio e complesso (risale al 31 luglio 2014 la delibera di avvio del procedimento) che ha visto da una parte la partecipazione attiva della città, degli ordini professionali, delle categorie economiche e dei cittadini alla sua elaborazione e dall’altra si è dovuto misurare con un contesto normativo regionale sensibilmente mutato. Nel mese di novembre 2014 è infatti entrata in vigore la nuova legge di governo del territorio (la n.65/2014) e nel marzo del 2015 il consiglio regionale ha licenziato il Piano di Indirizzo Territoriale (PIT) con valenza di Piano Paesaggistico Regionale (PPR).

“Il nostro Comune è di fatto il primo capoluogo della Toscana a scrivere i propri strumenti urbanistici alla luce dei nuovi indirizzi – dichiara il sindaco Alessandro Tambellini – . Un risultato che fa di Lucca un esempio per tutti quei comuni che in futuro dovranno cimentarsi con il rinnovo del proprio Piano Strutturale e che la riposiziona nel contesto regionale. Dopo una lunga stagione in cui la diffidenza rispetto alle politiche toscane l'ha di fatto relegata al ruolo di comparsa tagliandola spesso fuori da opportunità di innovazione, la nostra città, forte anche di un ritrovato e costruttivo dialogo con Firenze, ha oggi la possibilità, con il Piano Strutturale, di imporsi nel panorama regionale nel modo che da sempre le appartiene: con la qualità del suo lavoro, con l'onestà delle scelte e con il coraggio di progettare”.

Il nuovo Piano Strutturale persegue anzitutto l'obiettivo di uno sviluppo sostenibile delle attività umane, armonizzando le trasformazioni che inducono sul territorio e in questo senso fondamentale è il principio introdotto del contrasto al consumo di suolo.
“A Lucca si è costruito troppo e spesso si è costruito male –  afferma l’assessore all’urbanistica Serena Mammini –, smagliando il tessuto razionale e accentuando la percezione della distanza tra la città antica e i quartieri di più recente formazione. Ripartiamo da qua, dall'esigenza di connessione, dalla volontà di restituire vivibilità alle periferie semplificandone la possibilità di accedere ai servizi e di sviluppare attività”.

È stato compiuto un capillare lavoro di perimetrazione del territorio urbanizzato, al di fuori del quale non sarà consentita nuova edificazione a uso residenziale. Sarà all'interno dei margini individuati del Piano Strutturale, dunque, che la città giocherà la partita del recupero e della rigenerazione urbana, forse la più importante in termini di creatività e attrazione di nuove opportunità.

Come una fotografia al negativo i margini del territorio urbanizzato mettono in evidenza quelli del territorio rurale, concepito non più come uno spazio aperto da saturare ma come un ambiente composito da conservare nei suoi equilibri esistenti e in quelli auspicabili. Ed è proprio considerando il territorio in queste sue due componenti, autonome ma in dialogo, che sono stati pensati obiettivi specifici, parametri di dimensionamento dei nuovi insediamenti e delle nuove funzioni, i servizi, le dotazioni e gli standard urbanistici delle nove UTOE (Unità Territoriali Organiche Elementari) in cui la superficie del comune di Lucca è stata suddivisa: Lucca città, Lucca ovest, Lucca sud, Lucca est, Mugnano, Acquacalda, Oltreserchio, Ponte a Moriano e Brancoleria, Valle del Guappero e Monti Pisani.
L’UTOE Lucca città non è delimitata dalla cinta delle Mura urbane, ma si estende a comprendere l’area della circonvallazione.
“Per troppo tempo il nostro principale monumento – aggiunge l’assessore Mammini è stato vissuto come una barriera: sentiamo ora la necessità di viverlo piuttosto come una membrana osmotica che facilita la relazione con Borgo Giannotti e con la maglia regolare della pianificazione ottocentesca e novecentesca”.

In tema di infrastrutture si confermano le previsioni per le arterie regionali e intercomunali (assi nord-sud) accompagnate dal miglioramento dei nodi di interconnessione, in primo luogo attraverso una nuova uscita autostradale a Mugnano in alternativa alla complanare est-ovest per la quale si prevede una fascia di salvaguardia per lo studio della fattibilità. Prevista la nuova organizzazione della rete infrastrutturale, con corridoi di salvaguardia per alleggerire il traffico sui viali di circonvallazione e con il prioritario completamento dell’asse suburbano; il rafforzamento del centro urbano come “nodo di interscambio modale” tra città e territorio, dando priorità al completamento dei nodi a servizio della mobilità pubblica (stazione, terminal bus turistici); il potenziamento dei servizi e delle infrastrutture ferroviarie, con la conferma delle stazioni esistenti e la previsione di nuove fermate (Sant’Anna-San Donato e Campo di Marte) e di nuovi tronchetti per il trasporto merci (Ponte a Moriano e S. Pietro a Vico). Vengono individuati nuovi parcheggi di scambio intermodale esterni alla città, che siano in grado di filtrare e contenere il traffico sui viali di circonvallazione facilitando l’approdo alla città storica, sostenendone le funzioni interne. Viene favorita la ricucitura delle periferie con il cuore antico della città, in un rapporto di rinnovato equilibrio anche tra aree rurali e aree urbanizzate favorito dall’attenzione alla rete dell’accessibilità lenta (ciclabile e pedonale). Per i quartieri è prevista la messa in sicurezza della viabilità interna (mitigazione del traffico), anche a favore dello sviluppo di itinerari e percorsi a mobilità lenta; per le frazioni e i paesi si prevede il miglioramento della sosta e dell’accessibilità agli insediamenti e ai servizi pubblici. Infine, sempre in tema di mobilità lenta a valenza turistica, il Piano valorizza la rete dei percorsi di fruizione del territorio e della città antica e recente, gli itinerari storici, religiosi e dei paesi.


Ora il Piano Strutturale inizierà il suo iter nella commissione urbanistica: l’obiettivo è quello di giungere alla sua adozione da parte del consiglio comunale entro un mese e mezzo.

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