COMUNICATO CANDIDATO
CONSIGLIERE ANDREA PINI SU RUMORE E MOVIDA
La salvaguardia del centro storico passa anche da un’attenta
politica di controllo del rumore. Dopo l’ordinanza sulla “movida”, per il
prossimo mandato ritengo dovremmo rivedere il regolamento della Polizia Urbana
e utilizzare piattaforme open source che consentono di fare rilevazioni del
rumore a basso costo. Attraverso un uso scientifico dei dati si può trovare
quel delicato – ma fondamentale – equilibrio tra chi vuole una città “viva” di
notte, e i residenti che chiedono la tranquillità necessaria a riposare. Da
tecnico competente in acustica ambientale, devo dire che ho sentito risposte
vaghe, da parte dei candidati, durante l'incontro pubblico organizzato dal
comitato «vivere il centro storico». L’amministrazione Tambellini ha messo un
primo importante punto, grazie all’ordinanza annuale (risalente al 2014) che impone
la mezzanotte come limite per la diffusione di musica percepibile all’esterno
dei locali.
Questa ordinanza è nata per mediare tra le varie esigenze: l’applicazione da parte della polizia municipale è stata infatti improntata al buonsenso. Nel prossimo mandato 2017-2022, penso quindi che dovremmo superare il carattere di urgenza dell'ordinanza, integrandone il contenuto nel regolamento di Polizia Urbana, che risale ormai al 1943, e norma lavori come lustrascarpe e strilloni. In secondo luogo, serve una rivelazione scientifica del rumore nelle varie zone della città: l’utilizzo di fonometri è molto costoso, ma adesso è possibile usare strumenti come l’app OpeNoise, adottata da Arpa Piemonte, che consente di trasformare uno telefono Android in una centralina di rilevazione, con costi dieci volte inferiori. Una misurazione precisa consentirebbe di conoscere il livello di rumore delle varie zone, e quindi differenziare le limitazioni, favorendo ad esempio il ritrovo dove dà meno fastidio.
Questa ordinanza è nata per mediare tra le varie esigenze: l’applicazione da parte della polizia municipale è stata infatti improntata al buonsenso. Nel prossimo mandato 2017-2022, penso quindi che dovremmo superare il carattere di urgenza dell'ordinanza, integrandone il contenuto nel regolamento di Polizia Urbana, che risale ormai al 1943, e norma lavori come lustrascarpe e strilloni. In secondo luogo, serve una rivelazione scientifica del rumore nelle varie zone della città: l’utilizzo di fonometri è molto costoso, ma adesso è possibile usare strumenti come l’app OpeNoise, adottata da Arpa Piemonte, che consente di trasformare uno telefono Android in una centralina di rilevazione, con costi dieci volte inferiori. Una misurazione precisa consentirebbe di conoscere il livello di rumore delle varie zone, e quindi differenziare le limitazioni, favorendo ad esempio il ritrovo dove dà meno fastidio.
Andrea Pini

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