martedì 21 giugno 2016
venerdì 3 giugno 2016
1 giugno Cantini sul piano strutturale
La compattezza della maggioranza, questa notte, ha permesso a Lucca di fare un salto di qualità nel governo del territorio. Il Piano Strutturale è stato adottato: un risultato forte e deciso che è arrivato poco prima delle luci dell'alba, quando l'illustrazione dell'assessore all'Urbanistica Serena Mammini – abituata ormai a presentare le proposte di delibera al Consiglio comunale a notte fonda, così come era accaduto per l'Avvio del Procedimento – ha potuto finalmente dare il via a una discussione nel merito, poi sugli emendamenti e, infine, alla votazione.
Amareggia ma soprattutto indigna che il Consiglio comunale convocato per esprimersi sul rinnovo degli strumenti urbanistici necessari allo sviluppo e alla tutela della nostra città abbia potuto svolgersi serenamente solo dopo che le minoranze hanno rabbiosamente abbandonato l'aula.
Fino alle due di notte, infatti, nel luogo più importante della democrazia comunale è andata in scena una pantomima irrispettosa dei cittadini, tra mozioni d'ordine e inconsistenti questioni pregiudiziali portate avanti con l'unico obiettivo di opporre ostruzionismo alla decisione della maggioranza di adottare il Piano Strutturale nei tempi che aveva stabilito.
Governare è anche scegliere il momento di concretizzare un'azione e portarla in fondo, con la libertà che la preferenza accordataci dai cittadini ci consente di esercitare. Una maggioranza ha il diritto ma soprattutto il dovere di governare, di non cedere a pressioni esterne, a meno che non siano ragionevoli ai fini del miglioramento effettivo delle proposte che porta avanti. Sul Piano Strutturale abbiamo assistito a un dibattito scorretto sugli organi di stampa per mesi, sorretto da affermazioni false ripetute – e si sa che a forza di ripetere una bugia c'è il rischio che si imponga come verità.
Un atteggiamento che ha in un certo senso leso il cittadino interessato a informarsi laicamente sugli avvenimenti, avvilendo e avvelenando il clima intorno a un lavoro che merita una discussione onesta, per l'importanza delle scelte che esprime e per la serietà del metodo col quale è stato redatto.
A partire dalla ritirata sull'Aventino delle minoranze in Commissione Urbanistica invece consumatasi mentre serenamente il consigliere Moriconi esponeva un emendamento, fino al Consiglio comunale di ieri sera, le minoranze hanno dimostrato tutta la loro inopportunità e incapacità di entrare nel merito delle questioni.
La massima apertura e trasparenza (quasi sessanta commissioni sul tema) da parte dell'amministrazione e degli uffici, non è bastata a chiarire i gravi dubbi (!!) sulla proposta di piano dei consiglieri di minoranza? Probabilmente non hanno voluto chiarirli, pur avendone avuto tutto il tempo e le occasioni. Hanno avuto tutto il materiale a disposizione fin dalle prime bozze. La data stabilita per il Consiglio era il 24 maggio, si è concessa una dilazione fino al 30 maggio a quel punto non contenti hanno continuato ad insistere nel rimandare. Perché voler procrastinare per forza? Quale servizio avremmo reso alla città accettando di temporeggiare? Quale beneficio ne avrebbero tratto i cittadini, in che modo gli emendamenti volti a sostituire "include" con "comprende" avrebbero loro garantito una vita migliore?
Il Piano Strutturale risponde a un bisogno della città urgente e corrisponde a un obiettivo cardine dell'amministrazione Tambellini, che sempre più si consolida come amministrazione capace, competente, concreta. Un'amministrazione che ha segnato una cesura nella storia della città e che con il Piano Strutturale le apre la strada a un nuovo corso.
La nostra maggioranza ha scelto un atteggiamento diverso e onesto, è entrata nel merito delle scelte compiute e ringraziamo il consigliere Pini del Gruppo Misto per la responsabilità dimostrata.
Claudio Cantini
Capogruppo
di Lucca Civica
mercoledì 1 giugno 2016
Comunicazione gruppi consiliari di maggioranza sul consiglio del 1 giugno
I gruppi consiliari di maggioranza
non intendono partecipare alla seduta odierna del Consiglio Comunale con
all’ordine del giorno “GESAM S.P.A. ALLA LUCE DELLA LETTERA ANAC” in quanto,
stante la situazione attuale dove le controdeduzioni da parte del Comune sono
già state inviate e la risposta con il parere definitivo ANAC non ancora
arrivata, lo ritengono strumentale ed una mera ripetizione di quanto già detto
nei precedenti consigli con analogo argomento.
Questo alla luce di precisi fatti
già noti, che riteniamo opportuno ricordare: nella Commissione Consiliare
“Partecipate” del 12 maggio scorso dove fu illustrata la prima lettera ANAC e
spiegate le intenzioni dell’A.C., pareva essere stato raggiunto un accordo politico
su un percorso di condivisione per la predisposizione delle controdeduzioni
alla stessa ANAC, per dare modo alle minoranze di esprimere le loro idee in
merito. Tale percorso prevedeva una commissione già verbalmente fissata per il
giorno diciannove, ipotizzandone anche una successiva prima
del 26 maggio (data ultima per l’invio ad ANAC delle controdeduzioni) e un
Consiglio Comunale quando fosse arrivata la risposta definitiva. Questo accordo
è venuto meno quando le minoranze hanno depositato, poche decine di minuti
dopo, la richiesta dell’odierno consiglio, giustificandolo come mossa politica
e cercando di usarlo come oggetto di scambio per il rinvio della pratica sul
Piano Strutturale. Nonostante il rigetto da parte nostra del “baratto” proposto,
tali consiglieri hanno comunque preferito proseguire nella richiesta di un
Consiglio che, ripetiamo, non è utile in questa fase, preferendo fare il loro
solito spettacolo e non mirando, invece, alla risoluzione reale dei problemi in
campo.
Per parte nostra continuiamo a
ripetere di essere favorevoli ad un dibattito consiliare successivo al parere
definitivo dell'ANAC, che dovrà dare il via libera finale ad una operazione che
contemperi tutti gli interessi in gioco, relativi soprattutto alla difesa dell’occupazione
e al riportare nella legittimità i vari affidamenti assicurando il mantenimento
dei servizi, senza tuttavia aggravare di costi oltremodo onerosi i cittadini.
01/06/2016
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