Lucca, 23 marzo 2016
Pronto il Piano Strutturale all’insegna del recupero e della
rigenerazione urbana
Martedì 22 marzo il documento di pianificazione urbanistica è approdato in giunta.
Inizia ora l’iter che dovrà portare alla sua adozione da parte del consiglio comunale.
Con il passaggio in giunta di martedì 22 marzo inizia ufficialmente
l’iter che porterà il consiglio comunale all’adozione del nuovo Piano
Strutturale del comune di Lucca.
Un anno e mezzo di lavoro ampio e complesso (risale al 31 luglio 2014 la
delibera di avvio del procedimento) che ha visto da una parte la partecipazione
attiva della città, degli ordini professionali, delle categorie economiche e
dei cittadini alla sua elaborazione e dall’altra si è dovuto misurare con un
contesto normativo regionale sensibilmente mutato. Nel mese di novembre 2014 è infatti
entrata in vigore la nuova legge di governo del territorio (la n.65/2014) e nel
marzo del 2015 il consiglio regionale ha licenziato il Piano di Indirizzo
Territoriale (PIT) con valenza di Piano Paesaggistico Regionale (PPR).
“Il
nostro Comune è di fatto il primo capoluogo della Toscana a scrivere i propri
strumenti urbanistici alla luce dei nuovi indirizzi – dichiara il
sindaco Alessandro Tambellini – . Un risultato che fa di Lucca un esempio
per tutti quei comuni che in futuro dovranno cimentarsi con il rinnovo del
proprio Piano Strutturale e che la riposiziona nel contesto regionale. Dopo una
lunga stagione in cui la diffidenza rispetto alle politiche toscane l'ha di
fatto relegata al ruolo di comparsa tagliandola spesso fuori da opportunità di
innovazione, la nostra città, forte anche di un ritrovato e costruttivo dialogo
con Firenze, ha oggi la possibilità, con il Piano Strutturale, di imporsi nel
panorama regionale nel modo che da sempre le appartiene: con la qualità del suo
lavoro, con l'onestà delle scelte e con il coraggio di progettare”.
Il nuovo Piano Strutturale persegue anzitutto l'obiettivo di uno
sviluppo sostenibile delle attività umane, armonizzando le trasformazioni che
inducono sul territorio e in questo senso fondamentale è il principio
introdotto del contrasto al consumo di
suolo.
“A Lucca
si è costruito troppo e spesso si è costruito male – afferma l’assessore all’urbanistica Serena Mammini –, smagliando il tessuto razionale e accentuando la percezione della
distanza tra la città antica e i quartieri di più recente formazione.
Ripartiamo da qua, dall'esigenza di connessione, dalla volontà di restituire
vivibilità alle periferie semplificandone la possibilità di accedere ai servizi
e di sviluppare attività”.
È stato compiuto un capillare
lavoro di perimetrazione del territorio urbanizzato, al di fuori del quale
non sarà consentita nuova edificazione a uso residenziale. Sarà all'interno dei
margini individuati del Piano Strutturale, dunque, che la città giocherà la
partita del recupero e della rigenerazione urbana, forse la più importante in
termini di creatività e attrazione di nuove opportunità.
Come una fotografia al negativo i margini del territorio urbanizzato mettono in evidenza quelli del territorio rurale, concepito non più come uno spazio aperto da saturare ma come un ambiente composito da conservare nei suoi equilibri esistenti e in quelli auspicabili. Ed è proprio considerando il territorio in queste sue due componenti, autonome ma in dialogo, che sono stati pensati obiettivi specifici, parametri di dimensionamento dei nuovi insediamenti e delle nuove funzioni, i servizi, le dotazioni e gli standard urbanistici delle nove UTOE (Unità Territoriali Organiche Elementari) in cui la superficie del comune di Lucca è stata suddivisa: Lucca città, Lucca ovest, Lucca sud, Lucca est, Mugnano, Acquacalda, Oltreserchio, Ponte a Moriano e Brancoleria, Valle del Guappero e Monti Pisani.
L’UTOE Lucca città non è
delimitata dalla cinta delle Mura urbane, ma si estende a comprendere
l’area della circonvallazione.
“Per
troppo tempo il nostro principale monumento – aggiunge
l’assessore Mammini – è stato vissuto come una barriera:
sentiamo ora la necessità di viverlo piuttosto come una membrana osmotica che
facilita la relazione con Borgo Giannotti e con la maglia regolare della
pianificazione ottocentesca e novecentesca”.
In tema di infrastrutture si confermano le
previsioni per le arterie regionali e intercomunali (assi nord-sud) accompagnate dal miglioramento dei nodi di
interconnessione, in primo luogo attraverso una nuova uscita autostradale a Mugnano in alternativa alla complanare
est-ovest per la quale si prevede una fascia di salvaguardia per lo studio
della fattibilità. Prevista la nuova organizzazione della rete
infrastrutturale, con corridoi di salvaguardia per alleggerire il traffico sui
viali di circonvallazione e con il prioritario completamento dell’asse
suburbano; il rafforzamento del centro urbano come “nodo di interscambio
modale” tra città e territorio, dando priorità al completamento dei nodi a
servizio della mobilità pubblica (stazione, terminal bus turistici); il
potenziamento dei servizi e delle infrastrutture ferroviarie, con la conferma
delle stazioni esistenti e la previsione di nuove fermate (Sant’Anna-San Donato e Campo di Marte) e di nuovi tronchetti per il trasporto merci
(Ponte a Moriano e S. Pietro a Vico). Vengono individuati nuovi parcheggi
di scambio intermodale esterni alla città, che siano in grado di filtrare e
contenere il traffico sui viali di circonvallazione facilitando l’approdo alla
città storica, sostenendone le funzioni interne. Viene favorita la ricucitura
delle periferie con il cuore antico della città, in un rapporto di rinnovato
equilibrio anche tra aree rurali e aree urbanizzate favorito dall’attenzione
alla rete dell’accessibilità lenta
(ciclabile e pedonale). Per i quartieri è prevista la messa in sicurezza della viabilità interna
(mitigazione del traffico), anche a favore dello sviluppo di itinerari e
percorsi a mobilità lenta; per le frazioni e i paesi si prevede il miglioramento della sosta e
dell’accessibilità agli insediamenti e ai servizi pubblici. Infine, sempre
in tema di mobilità lenta a valenza turistica, il Piano valorizza la rete dei
percorsi di fruizione del territorio e della città antica e recente, gli
itinerari storici, religiosi e dei paesi.
Ora il Piano Strutturale inizierà il suo iter nella commissione
urbanistica: l’obiettivo è quello di giungere alla sua adozione da parte del
consiglio comunale entro un mese e mezzo.
