La moratoria che stasera il
consiglio comunale è chiamato ad approvare è un provvedimento coraggioso che
questa amministrazione comunale prende a tutela della città e del suo sviluppo
futuro.
Si tratta infatti di porre un
freno al proliferare di una serie di tipologie di esercizi di somministrazione
che negli ultimi anni sono nettamente aumentate nel centro storico, attratte
dal sempre più alto appeal turistico della nostra città, troppo spesso però
frutto di improvvisazione e pertanto rischiando di non essere all'altezza di
prendersi “adeguata cura” del cliente o volendo spesso apparire come servizio
diverso da quello per cui hanno ottenuto la licenza.
Inoltre spesso si assiste,
nonostante i controlli, al mancato rispetto delle regole, realizzandosi così una
crescita caotica di arredi, insegne, etc. che cozzano in maniera evidente con
il pregio architettonico e artistico della nostra città.
Nell'ottica della miglior
gestione degli esercizi di somministrazione, con la volontà e anche la
necessità di adeguare il regolamento alle novità normative 2006 (Bersani) e
2011 (Monti), il Comune di Lucca ha portato in approvazione un nuovo
regolamento di somministrazione nel 2013, proprio con l'obbiettivo di tutelare
il consumatore.
Non si deve quindi interpretare
il provvedimento di cui discutiamo questa sera, nel senso del “proibizionismo”
(non avrebbe proprio senso anche in relazione alla tutela della concorrenza e
del libero mercato), poiché ne va compresa la portata nell'ottica della
salvaguardia del territorio e del decoro urbano.
La moratoria, per la quale
peraltro l’amministrazione in questi giorni è stata contattata anche da altre
città storiche che sono poste dinnanzi alle stesse questioni e che stanno
cercando soluzioni di buon senso, intanto non si applica a tutto il centro
nella stessa misura e inoltre è limitata ad alcune tipologie di esercizi, che
poi sono quelli che più rapidamente si aprono e che più rapidamente si chiudono
(alto tasso di mortalità). Gli esercizi di categoria 3, i ristoranti per intendersi,
potranno continuare ad aprire proprio perché, per le loro caratteristiche, sono
strutture che investendo importanti risorse nel realizzare i loro progetti,
sicuramente portano valore al territorio e qualificano la nostra realtà
cittadina. Il tutto per il periodo di tempo che si reputa sufficiente
all'elaborazione dell'atteso piano delle funzioni, obbiettivo chiave per la
nostra amministrazione.
L’amministrazione ha lavorato a
questo provvedimento andando a confrontarsi sia con le categorie economiche che
sono portatrici di determinati interessi, sia con i residenti che ne esprimo
altri. L’intervento di tutela che potremo mettere in atto con la delibera che
andiamo a prendere mette d’accordo per una volta le esigenze di chi abita e di
chi lavora in città: questo significa, a nostro avviso, che si tratta di
un provvedimento saggio e di buon
senso, che non rallenterà, ma favorirà lo sviluppo della città, se con sviluppo
intendiamo una crescita armonica di un tessuto urbano che certo guarda al
futuro, ma che conserva i segni del proprio passato.
Crediamo quindi non solo di aver
fatto una cosa buona per la città, per chi vi vive e vi lavora. Pensiamo di
avere costruito un provvedimento che, al di là dei necessari tecnicismi,
racchiude in sé un significato che va al di là di questi e che si ascrive
nell’impegno che questa amministrazione sta mettendo per la crescita armonica
di Lucca come città unica che deve puntare nella sua unicità per consolidare e
accrescere il proprio appeal a livello turistico, che non si traduce nella
proliferazione di “punti di ristoro”, ma in un'offerta che, anche dal punto di
vista enogastronomico punti alla qualità.
Pertanto, quando si sente dire
che questa amministrazione per il turismo potrebbe fare di più, io dico che
stasera si sta già facendo di più con questa delibera, poiché in un contesto di
cura quotidiana del settore turistico (i dati ci dicono che il sistema dei
musei cittadini funziona e ha i numeri in crescita, che aumentano gli approdi
di bus turistici a Lucca, che Puccini risulta oggi molto più noto all'estero
rispetto anche ad un recente passato grazie ad una serie di operazioni che
Comune, Fondazione, Camera di Commercio e altri attori locali portano avanti
non alcuni giorni l’anno, ma quotidianamente) ci sono dei provvedimenti che,
presi in settori diversi, incidono tuttavia in senso positivo anche su questo
ambito. E stasera è questo il caso.
In conclusione quindi, limitando
il proliferare selvaggio di esercizi
di somministrazione come previsti in delibera, prendendo atto, con la
suddivisone in aree, che ci sono sicuramente peculiarità diverse anche
all'interno delle mura stesse, noi andremo a mantenere più intatto il centro
cittadino, con le sue peculiarità di stile che ne fanno un unicum tanto
apprezzato da chi oggi decide di vivere e/o di venire a Lucca per visita
turistica.
Mi auguro infine che a questo
provvedimento possano seguirne altri che abbiano magari anche un taglio
diverso, ovvero mirino a incentivare il ritorno di botteghe artigiane nel
centro storico, che si cerchino soluzioni con le associazioni di categoria per
tutelare i negozi storici, perché è chiaro che questa Amministrazione sta
puntando fortemente non certo a creare una città museo, quanto a vivacizzare la
vocazione culturale e turistica per fa sì che le funzioni, anche commerciali,
del centro città abbiano una loro logica e un loro equilibrio.
Virginia Lucchesi
(Lucca Civica)